La scoperta scientifica è un insieme di molti fattori, tra cui la giustificazione, e si arriva ad essa anche tramite qualcosa di imponderabile: l’ atto creativo dello scienziato. Nel 1772 Lavoisier notò che stagno e piombo, dopo la calcinazione, producono calce metallica di peso maggiore degli stessi. Questo risultato era in linea con quanto previsto dalla teoria delle particelle ignee, e dai risultati degli esperimenti di Boyle. Lavoisier, per avere maggiore accuratezza, decise di pesare sia i metalli calcinati sia il recipienti, e, per evitare interferenze, di chiudere ermeticamente il recipiente in cui sarebbe avvenuta la calcinazione. Con queste rispettive misurazioni scoprì che il peso totale restava uguale dopo la calcinazione, solo fino a quando non si apriva il recipiente. Lavoisier, aprendo il recipiente, udì un sibilo, da cui dedusse la formazione del vuoto e l’ entrata di aria esterna nel vuoto creato. Infatti, pesò di nuovo il tutto, e notò che il peso totale era aumentato. Che era successo, dunque? Lavoisier suppose che l’ aria si fosse fissata al metallo, quindi nel recipiente fosse avvenuto un trasferimento del peso dall’ aria alla calce metallica. Da qui, Lavoisier propose la sua ipotesi, in cui l’ aria è parte attiva nei processi di calcinazione e combustione.