Arte, Duomo di Modena, ossia Cattedrale di San Gemignano
Realizzata a partire dal 1099, consacrata nel 1184, ecco un perfetto esempio dello stile romanico emiliano.
È stata realizzata a partire da una precedente chiesa del VII secolo e ne mantiene tuttora molte delle caratteristiche architettoniche.
Priva di transetto come Sant’ Ambrogio, questa basilica contiene tre navate che terminano con absidi semicilindriche, quella centrale è larga il doppio delle altre.
Il presbiterio, ampio e rialzato da un pontile, consiste in un divisorio sopraelevato.
La copertura lignea in capriate è stata sostituita, nel XIV secolo, da volte a crociera a sesto acuto. Otto pilastri a fascio dividono la navata centrale in cinque campate, ad ogni pilastro sono affiancate colonne unite da archi, atte a sorreggere il matroneo, non praticabile poiché privo di pavimento. Si affaccia sulla navata con delle trifore inquadrate in archi ciechi a tutto sesto.
Il portale maggiore, all’ entrata, presenta un protiro retto da due leoni stilofori. Dopo nel corso dei secoli sono stati aggiunti il rosone e la facciata saliente.
Motivi statici e decorativi, nella Cattedrale, si alternano in armonia, grazie alla progettazione dell’ architetto Lanfranco ed alla collaborazione del famoso Wiligèlmo per le decorazioni.
Notiamo anche che la facciata riesce ad inscriversi perfettamente in un quadrato; da ciò si deduce che i margini di libertà lasciati agli operarii dal mirabilis artifex Lanfranco sono ridotti.
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