Traduzione della versione 39 a pagina 358

Versione derivata dal libro Il Mio Latino.

Le navi salparono dal porto con un vento leggero. Tuttavia, siccome erano prossime alla Britannia non tennero la rotta per una grande tempesta ed alcune tornarono indietro nello stesso luogo da cui erano venute. Nella stessa notte la luna era piena, la quale causò grandi maree nell’Oceano e questa cosa era sconosciuta ai nostri. Così contemporaneamente sia la marea aveva riempito le navi da guerra, che Cesare aveva tirato in secco su una zona deserta, sia la tempesta sbatteva le navi da carico, che erano attaccate alle ancore ed i Romani non erano capaci in alcun modo di amministrare le navi o portare aiuto ai sofferenti. Distrutte molte navi, le restanti, perdute le gomene o le ancore, erano inservibili per la navigazione e non c’erano altre navi. Così il turbamento era grande presso tutto l’esercito poiché in questi luoghi non era previsto il frumento in inverno/tempesta e Cesare, il quale stava per ricondurre l’esercito in Gallia, non poté compiere il suo piano.