Alessandro Magno tra crudeltà e magnanimità
È stata tradotta in modo molto letterale
Esercizio 29 pagina 221
Il mio Latino
Alessandro consegna il filosofo Callistene ad un supplizio disumano, poiché egli era creduto complice di congiura e tradimento. Taglia crudelmente la totalità delle sue membra, recide orecchi e naso e labbra, ed espone lo spettacolo pietoso, infatti lo chiude nella gabbia con un cane e lo mostra dinanzi al pubblico, esempio del supplizio davanti agli occhi ai cittadini e ai sudditi. Allora Lisimaco, abituato ad ascoltare Callistene e accogliere gli insegnamenti della virtù, propone come rimedio alla disgrazia il veleno al filosofo. Alessandro sopporta malvolentieri il fatto e getta Lisimaco tra leoni feroci. Ma quando il leone sopraggiunge con i denti, Lisimaco immerge la mano avvolta in un mantello dentro le fauci del leone, strappa la lingua e soffoca la belva. Poiché viene data la notizia al Re, l’ ammirazione si trasforma in soddisfazione e lui caro a causa della costanza di tanto valore. Successivamente Lisimaco è compagno di Alessandro in India per immense distese di sabbia. Ma il re, nello scendere dal cavallo lo ferisce in fronte con la punta della lancia e tappa il sanguinamento, ponendogli il suo diadema sopra alla ferita: per Lisimaco (è) il primo auspicio della regia autorità.
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