Esercizio 32 pagina 203

Il mio Latino

Cerere, dea dei frutti era venerata in molte città della Sicilia. Partorisce una figlia a Giove, la graziosa fanciulla Proserpina. La figlia di Cerere, andava errando piacevolmente nei campi con compagni sereni attorno alla città di Enna, e raccoglieva fiori variopinti di primavera. Plutone, re degli inferi, è preso perdutamente dall’amore e ordina/stabilisce di rapire la fanciulla e prenderla in moglie. Quindi evade dalle carceri infernali, rapisce la vergine e la porta nel suo regno. Cerere ignora la sorte della figlia, per questo motivo dalla cima dell’ Etna infiamma delle fiaccole e compie un cammino per tutto il globo della Terra, e non smette di ricercare Proserpina. Tutti i luoghi dell’universo risuonano con clamori e lamenti. Frattanto, poiché Cerere trascura la Terra le forze della natura soffrono, e le erbe non fioriscono, dunque c’è carestia dei frutti e dei raccolti. Infine il dolore della misera madre commuove il padre degli dei e degli uomini, infatti Giove non solo rivela il misfatto di Plutone, ma stabilisce condizioni di pace eque tra Cerere e Plutone. Dunque Cerere ottiene la figlia, e la natura, nuovamente, inizia a fiorire.