Oltre alla calcinazione del carbonato di magnesio se ne possono eseguire altre, ma la calcinazione ha bisogno di alte temperature: mentre il carbonato di calcio ha bisogno di 800C° per calcinare, il carbonato di magnesio ha bisogno di “solo” 350 C°, ed è quindi più facile e veloce da eseguire.

Carbonato di rame

All’ inizio della lezione abbiamo provato ad eseguire una calcinazione, ma non con carbonato di magnesio, bensì con carbonato di rame, all’ apparenza verde scuro, per caratterizzare l’aria prodotta da questa calcinazione.

Procedimento

Colleghiamo un tubicino di plastica al tappo del pallone presente sopra al becco bunsen, in modo che l’ aria finisca in una provetta contenente acqua di calce. La configurazione è la stessa della calcinazione del carbonato di magnesio, cambia solo il carbonato. Saggiamo prima la miscela con la cartina da Tornasole, poi con l’ acido cloridrico.

Osservazioni

All’inizio della calcinazione si formano bollicine con l’ acqua di calce, poi l’acqua precipita.

Nel palloncino rimane una polvere grigio-marrone scura, quasi nera.

Riflessioni

  • Si è creata dell’ aria fissa, siccome abbiamo avuto effervescenza con l’ acqua di calce.

  • Notiamo che una sostanza simile alla polvere nel palloncino era l’ossido di rame, all’ apparenza nero.

  • Mescolando il risultato con acqua, ed imbevendo la cartina di Tornasole di tale acqua, notiamo che il colore di essa è blu, quindi la soluzione è basica.

  • Per confermare le nostre ipotesi saggieremo il risultato con l’acido cloridrico.

[ attendiamo che il palloncino sia freddo abbastanza da poter raccogliere la polvere prodotta ]

  • Dal saggio della sostanza con acido cloridrico notiamo che ne esce una miscela limpida e verde, proprio come l’ossido di rame.

Caratterizzazione dell’ aria prodotta con l’ effervescenza dell’ acido cloridrico con il carbonato di calcio.

Procedimento

  • Colleghiamo ad una provetta vuota un tubo
  • Un’ estremità del tubo viene immersa in un’ altra provetta contenente acqua di calce
  • Aggiungiamo acqua nella provetta
  • Aggiungiamo carbonato di calcio nella provetta
  • Aggiungiamo acido cloridrico nella provetta
  • Testiamo l’ acidità della miscela con il blu di bromotimolo

Riflessioni

  • Fa effervescenza anche in questo caso; l’aria prodotta dall’acido cloridrico è aria fissa.
  • Inserendo alcune goccette di blu di bromotimolo la miscela è gialla, quindi acida. Un’ altra conferma che si è prodotta aria fissa.

Alcune spiegazioni

Il prodotto della calcinazione del carbonato di calcio è chiamato calce viva, ed è usato per rivestire le case. La calce viva è di natura basica: l’ abbiamo scoperto saggiandola con cartina da Tornasole.

Quando la calce viva viene messa in acqua, diventa calce spenta, cioè una miscela satura.

Chiamiamo magnesia la calce spenta ma con il magnesio.

La calce viva (cioè l’acqua di calce) mescolata con l’aria fissa fa ottenere il carbonato di calcio.

Il carbonato di calcio è insolubile nell’ acqua, per questo quando si fa l’esperimento per caratterizzare l’aria, precipita nell’ acqua.

Ciò ci fa capire che la calcinazione è una trasformazione chimica reversibile in più passaggi. –> frase non capita

Grazie ad una domanda di Ballini abbiamo reintrodotto il ragionamento spiegato in questa lezione: precipita una polverina bianca quando fai gorgogliare all’ interno della calce - sostanza basica - aria fissa il tutto diventa un miscuglio eterogeneo lattiginoso che ricorda il carbonato di calcio nell’ acqua. Da ciò abbiamo dedotto che la calce viva mescolata con l’ aria fissa possa produrre carbonato di calcio, ossia calce spenta.