Il Foro, centro della vita politica a Roma
- Le origini
- Il complesso dei fori a Roma
- Gli edifici del foro
- Principali edifici pubblici affacciati sul Foro
- Degrado, abbandono e rinascita
- Il Foro nel De Architectura
- La basilica secondo il De Architectura
- La Curia secondo il De Architectura
## Cos’ è il Foro
La parola Foro indica un’area che costituiva il cuore della vita pubblica di un centro abitato, perché in essa vi si svolgeva la maggior parte delle attività politiche, amministrative ed economiche. Il Foro si trova all’ incrocio tra i due assi viari principali di una città, il Cardo e il Decumano.
Le origini
Il Foro Romano sorge nella valle - in origine paludosa - tra il Palatino, il Campidoglio e il Quirinale.
A partire dal | Utilizzo della valle |
---|---|
X secolo a.C. | luogo di sepoltura |
VII secolo a.C. | attività commerciali1(mercato) |
V secolo a.C. | spazio per i dibattiti politici |
II secolo a.C. | fori imperiali |
Dal 5° secolo a.C. l’ area viene pavimentata in pietra e assume una struttura urbanistica più definita. È in quest’epoca che nasce il foro repubblicano, centro della città e della vita politica.
Il complesso dei fori a Roma
Foro Repubblicano ( V secolo a.C. )
Il suo scopo è di fungere come centro nevralgico della città, con un’ alta concentrazione di edifici pubblici per il commercio, la religione e l’ amministrazione della giustizia.
Fori Imperiali ( II secolo a.C. )
Hanno lo scopo di celebrare il committente, le sue gesta e la sua dinastia. Sono insiemi di monumenti propagandistici. Ad esempio, nel foro di Cesare ci sono la Curia Iulia e la Basilica Iulia per celebrare la gens Iulia, la famiglia di Cesare, e il tempio di Venere Genitrice questo perché secondo la leggenda la gens Iulia discendeva da Enea, figlio di Venere.
In questo periodo i nuovi edifici eretti diventano monumenti alle vittorie e ai personaggi pubblici, acquistando quindi anche un valore politico e celebrativo.
Gli edifici del foro
Il Foro romano è il luogo in cui vi è la più alta concentrazione di edifici, risalenti a diverse epoche della storia Romana.
Il monumento più antico è il Lapis Niger ( pietra nera ) un luogo connesso con la morte di romolo ed anticamente ricoperto da lastre di marmo nero.
Il monumento più recente è invece la Colonna di Foca, eletta in onore dell’ imperatore bizantino Foca, nel 608 a.C.
In questo arco temporale di circa un millennio sono stati aggiunti molti edifici al complesso del Foro. Ecco le funzioni dei più importanti:
Principali edifici pubblici affacciati sul Foro
- Curia
- luogo di riunione del senato.
- Comizio
- piazzale dove si tenevano le assemblee, con la tribuna dei Rostri, dove parlavano gli oratori.
- Basilica
- dedicata alle contrattazioni mercantili e all’ amministrazione della giustizia, funzione civile e non religiosa.
- Tempio di Saturno ( Erario )
- Deposito del denaro pubblico proveniente da imposte e tributi, ossia del Tesoro di stato.Al tempo di Cesare si stima contenesse 13 tonnellate d’ oro, 114 d’ argento e più di 30 milioni di sesterzi.
- Tempio di Vesta
- qui viene conservato il fuoco sacro di Roma
Degrado, abbandono e rinascita
In seguito alle invasioni barbariche e al crollo dell’ impero romano d’ Occidente il Foro conosce un lento abbandono e deterioramento. La zona diventa un pascolo; nel XIV secolo il foro viene sfruttato come cava di materiali, per esempio la Chiesa di San Pietro è costruita con marmi estratti dal foro. Nel Settecento iniziano i primi scavi archeologici, dal 1871 tutti i monumenti vengono liberati dalla terra.
Foro di Cesare
A partire dal 46 a.C. Cesare iniziò i lavori di un nuovo foro, adiacente all’ aria della Curia e ultimato da Augusto.
Consisteva in una grande piazza porticata, su tre lati affiancata da botteghe e delimitata sul quarto dal Tempio di Venere Genitrice2.
Cesare, costruisce anche la Curia Iulia accanto al proprio foro, per sostituire la precedente Curia Hostilia, incendiata nel 52 a.C.
Infine, le basiliche Giulia ed Emilia vengono ristrutturate da Cesare e Augusto nell’ottica di una sempre più globale conversione dell’area del Foro in un unico grande monumento celebrativo della Gens Iulia.
Foro di Augusto
Augusto, successivamente, costruisce un secondo foro, ortogonale a quello di Cesare. Si trattava di una grande piazza porticata con il tempio di Marte Ultòre - ossia Marte Vendicatore - celebrante la vittoria a Filippi, ove furono sconfitti gli uccisori di Cesare.
Il Foro nel De Architectura
Presso i Greci una struttura analoga al foro poteva essere l’ Agorà, che Vitruvio distingue dal foro “all’ uso italico”, il quale dovrà avere una forma rettangolare e cinta da portici per consentire i giochi gladiatorii che si svolgevano nella piazza.
La forma della piazza sarà rettangolare, e la proporzione tra lato corto e lato lungo corrispondente a 2/3.
Vitruvio spiega anche che le colonne dovranno diminuire di diametro, come i rami e il fusto di un albero diminuiscono dalle radici alla sommità.
È intererssante che si faccia riferimento alle proporzioni della natura per usarle nell’ architetttura
La basilica secondo il De Architectura
Edificio a pianta longitudinale, diviso internamente in navate da più file di colonne.
L’ accesso avveniva sul lato lungo, su almeno uno dei lati corti troviamo la terminazione ad abside, ossia a pianta semicircolare coperta da una semicupola.
La navata centrale era più alta delle laterali, la copertura lignea con tetto a spioventi.
Deve essere adiacente al foro in un luogo temperato, per consentire ai commercianti di recarvisi senza risentire del maltempo.
La larghezza deve essere da 1/3 a 1/2 della lunghezza della base.
L’ altezza delle colonne interne sarà pari alla larghezza della navata laterale, ossia 1/3 della navata centrale.
In sintesi si trovano continui rimandi proporzionali e matematici. Vitruvio pecca di immodestia e dice che i costruttori potranno realizzare edifici belli, funzionali e armoniosi qualora prendano a modello quello da lui progettato per la colonia Giulia di Fano.
La Curia secondo il De Architectura
Vitruvio non descrive né l’ erario né il carcere, ma si sofferma sulla curia, per la sua importanza, luogo dove vengono prese le decisioni politiche.
La pianta della Curia può essere quadrata o rettangolare.
Nel caso di pianta quadrata l’ altezza dovrà essere pari a 3/2 del lato di base, invece nel caso di pianta rettangolare l’ altezza sarà pari alla metà della somma delle lunghezze dei lati.
L’ acustica del luogo era molto importante, poiché si potessero comprendere chiaramente gli interventi nel dibattito. Vitruvio consiglia di rivestire le pareti con pannellature, per consentire alla voce di disperdersi a causa dell’ altezza del locale.
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