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Raffaello Sanzio in breve, vita ed opere
Tabella dei contenuti
Raffaello fa parte della triade rinascimentale con Leonardo e Michelangelo.
Egli avrà una vita molto breve ma ricca di soddisfazioni per la sua innata bravura e la sua indole particolarmente gentile, causa di diverse commesse da parte dello stato Papale. Proprio per la sua natura gentile è amato dalle donne, quindi morirà presto per una malattia venerea.
Quando esordì artisticamente in Italia, prima come allievo del Perugino in Umbria, si trasferì inizialmente a Firenze e successivamente a Roma.
Come Leonardo da Vinci e Michelangelo segna un cambiamento nello stile e nell’innovazione strutturale della composizione che va a rappresentare.
La caratteristica della gentilezza si nota, oltre che nella sua indole, anche nei soggetti rappresentati, sia nella loro espressività sia nella delicatezza dei movimenti, nella gestualità. Tale gentilezza è orientata verso una dimensione spirituale, data la natura religiosa delle commesse.
Lo sposalizio della Vergine #
Lo sposalizio della vergine di Raffaello viene subito associato con quella che è l’opera del suo maestro, il Perugino.
Nella struttura compositiva Raffaello mantiene lo stesso regime di lettura, però adesso vediamo cosa distanzia la sua opera da quella del maestro.
Raffaello racchiude l’intera composizione dentro uno spazio a lui congeniale, mentre Perugino fa una scelta che taglia l’architettura, non tiene conto della visualizzazione dell’architettura sullo sfondo.
Nel dipinto di Raffaello il punto di vista è situato ad un’altezza media, circa 4 metri d’altezza, mentre la linea d’orizzonte del perugino è più bassa rispetto a quella di Raffaello, il quale permette anche con una piastrellatura più arricchita una maggiore spazialità. Raffaello restituisce più spazio alla composizione, ai personaggi, inoltre Raffaello cita, arricchendolo un po’, il tempietto di San Pietro del Bramante, omaggiando il suo tempio a pianta centrale di stile Classico. Il Perugino sceglie invece un’architettura più goticheggiante, più “spigolosa”.
Entrambe le architetture ci rappresentano un paesaggio che va oltre la visione dell’uomo, verso l’infinito e oltre.
La spazialità e la prospettiva viene accentuata grazie alla pavimentazione utilizzata da Raffaello, più visibile e distinguibile di quella del perugino.
Analisi luce e colori #
Nel disegno del Perugino pare ci sia un filtro che mantiene una certa freddezza, una tonalità plumbea.
I personaggi sono scambiati, da destra a sinistra. Nel quadro del Perugino i personaggi stanno su una sorta di linea orizzontale immaginaria, mentre Raffaello tende a creare una sorta di semicerchio iniziale. Nel disegno del Perugino si trovano anche personaggi girati di spalle, per dare un’impressione di spazialità, mentre Raffaello li mostra tutti davanti, con il volto e con l’espressione. Raffaello rappresenta le donne a sinistra e gli uomini a destra, mentre il Perugino inverte l’ordine con le donne a destra e gli uomini a sinistra.
Il ragazzo che spezza il legnetto ha un gesto più formale, nel quadro del Perugino, non è concentrato sull’azione, e sfrutta la coscia, non ottimale per tale azione. Nel quadro di Raffaello colui che spezza il legnetto è concentrato e piegato sull’azione, e sta sfruttando il ginocchio per questo.
Secondo i vangeli apocrifi, Maria era infatti cresciuta nel Tempio di Gerusalemme; quando giunse in età da matrimonio, venne dato a ognuno dei pretendenti un ramo secco, in attesa di un segno divino: l’unico che fiorì fu quello di Giuseppe. Ecco perché il pretendente spezza il suo ramo non fiorito…
Madonna del Cardellino #
Una figura molto dolce nei lineamenti, con versi molto gentili, restituendo una bellezza materna, che era stata rappresentata in una maniera più distante dal reale, mentre l’osservazione di Raffaello del mondo femminile l’ha indotto a rappresentare la Madonna del Cardellino molto materna.
Ambientazione, si nota una bicromia rossa blu nel vestito, il paesaggio prosegue con livelli sempre più delicati e sfumati che rimandano verso un orizzonte sempre più lontano. Si nota anche uno studio della botanica, con diversi tipi di alberi e piante.
Troviamo un’anatomia caratterizzata da un’assenza delle spalle, personaggi più curvilinei ed armoniosi, con lineamenti spioventi. Una volta che incontra Michelangelo tende a porre una maggiore attenzione al realismo nella rappresentazione di anatomia.
I bambini hanno mani paffute, grassottelle, dunque rappresenta un corpo delicato, mentre il Michelangelo si concentra sull’esaltazione della forza del corpo, invece Raffaello esalta la dolcezza del momento di vita spirituale.
Michelangelo ha avuto una produzione di Madonne e Bambini molto variegata, molto diversa.
Scuola di Atene #
L’architettura della cattedrale è simile alla basilica di Sant’Andrea presso Mantova. L’architettura è caratterizzata da nicchie e bassorilievi che restituiscono magnificenza all’edificio. La pittura stessa è solare come tutte le pitture di Raffaello, il cielo è terso e pulito. Raffaello rappresentava sempre una sorta di serenità attraverso il cielo, il suo carattere - secondo alcuni storici dell’arte - restituiva in pittura una calma dell’animo. Il tutto è incorniciato da una grande cornice semicircolare che incastona la nostra visione.
I personaggi si mostrano davanti all’osservatore, Michelangelo viene inserito senza la progettazione a monte, quando era già stata completato il posizionamento degli altri personaggi, dunque comprendiamo l’omaggio a Michelangelo, chiuso sui suoi pensieri e sulla sua filosofia di vita.
La raffigurazione di Platone è un omaggio a Leonardo da Vinci, ancora in vita, mentre indica il mondo soprasensibile tenendo in mano il Timeo. Aristotele invece indica che l’unica realtà concreta in cui viviamo è quella sensibile, indicando con fermezza il piano terrestre. Bramante è ritratto in Euclide, Michelangelo in Eraclito, il filosofo pensoso e solitario che annota qualcosa sul foglio.
Raffaello Sanzio esce fuori con la sua testolina ed osserva l’ammiratore, essendo umile non si colloca a figura intera all’interno dei grandi ma si isola a destra, mostrando solo la sua faccia.
Liberazione di San Pietro #
Raffaello rappresenta la Liberazione di San Pietro in tre tempi, contenuti nella lunetta. La luce crea un contrasto tra le zone di luce e le zone di ombra, Raffaello in quest’affresco rappresenta il primo notturno italiano, la Luna si staglia sullo sfondo, nell’oscurità dell’evento. L’architettura aiuta a divedere la rappresentazione in tre tempi diversi. L’ordine temporale è CENTRO, DESTRA, SINISTRA, in senso orario partendo dal centro. A sinistra si vedono le guardie, alcune dormono mentre altre due sono allarmate, con i gesti si vede che stanno richiamando l’attenzione verso il centro del quadro dove c’è un arcangelo che sta liberando S.Pietro in catene. Nel riquadro centrale l’angelo si palesa davanti a S.Pietro osservando le guardie. Nell’ultimo riquadro ci sono sempre due guardie che stanno dormendo, mentre San Pietro è ormai fuori dalla cella assieme all’angelo.
Incendio di Borgo #
Nella lettura di Achille Bonitoliva l’incendio di Borgo rappresenta l’evoluzione di Raffaello verso la crisi dei valori del Rinascimento, virando verso il cosiddetto manierismo. Il Borgo sarebbe la Basilica di S.Pietro, bruciata nell’847 a.C. e nell’anno in cui Raffaello inizia il disegno viene anche incaricato del - per la Basilica di S.Pietro, dopo la morte di Donato Bramante.
In questa scena ci sono degli spunti manieristi. Raffaello inserisce in un contesto architettonico personaggi tra i più svariati.
Corinzia davanti a noi, ionica dietro, dove c’è il Papa sulla chiesa ci sta un’altra colonna. L’architettura di sfondo sembra finta, di cartapesta perché è una metafora alla prima chiesa di Roma, sembra una rappresentazione teatrale. Questo è un rimando ad una ricerca nuova, quella del manierismo e del barocco. C’è un fuggi fuggi generale composto da personaggi non attinenti tra di loro, come l’uomo che si sta aggrappando alla parete, completamente svestito, sembra quasi uno studio anatomico.