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  1. Compiti ed Appunti Scolastici/

Orazione di Cicerone contro Catilina

·792 parole·4 min·
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Cicerone, nelle sue orazioni contro Catilina, utilizza diverse tecniche. Nell’esordio notiamo una captatio benevolentiae, infatti egli incomincia l’orazione dicendo

Fino a quando tu abuserai, o’Catilina, della nostra pazienza? Quanto a lungo ancora il tuo furore si farà gioco di noi? La tua sfrenata audacia fino a quale scopo si spingerà?"

L’audacia è stata utilizzata per sovvertire l’ordine dello stato, in modo negativo, anche se è un valore tradizionale dei Romani.

Il verbo della principale è moverunt quindi in tre righe dobbiamo collegare tutto.

Non ti hanno turbato il presidio notturno sul Palatino, né le sentinelle della città, né la paura della gente, né l’arrivo degli uomini buoni, né il luogo così fortificato del senato,

Chi sono gli uomini buoni? I migliori del ceto equestre ed i senatori che si riuniscono in un luogo particolare, non solo sono i consoli, che spesso si trovano vicino al senato.

“né l’espressione e le labbra di questi”

Quando una persona è preoccupata o in pericolo ha delle espressioni significative sul viso, Cicerone accusa Catilina di ignorarle i presenti e del fatto che non se ne sia preoccupato.

Non ti accorgi che i tuoi consigli sono ormai evidenti? Non vedi ormai la tua congiura limitata dalla consapevolezza di tutti questi?

Cicerone accusa Catilina

Credi di ignorare cos’hai fatto la scorsa notte e quella precedente?" “Dove sei stato?” “Chi hai convocato?” “Quali decisioni hai preso su di noi?”

Frase famossissima #

O tempora, o mores!

O tempi, o costumi.

“O tempi nefasti, o costumi orribili”, questo è il significato completo della frase.

Non si trova l’aggettivo poiché non c’è necessità di evidenziare che ci troviamo in un periodo ricco di corruzione, di crisi per la società romana dell’epoca.

Il senato conosce queste cose, il console (inteso come Cicerone stesso) (le) vede, costui tuttavia vive.

Cicerone ovviamente rielabora questi testi dopo averli orati, sono tutte cose che lui risistema affinché siano piacevoli da leggere.

Vive?

Cicerone qui inizierà un riepilogo di tutte le azioni malvagie di Catilina contro il benessere dello Stato e dei suoi connazionali.

Anzi in realtà lui viene anche in senato, si rende partecipe delle decisioni pubbliche, nota e designa con gli occhi ognuno di noi per la strage. Noi invece, uomini forti, sembra a noi di aver fatto abbastanza per lo stato se evitiamo il furore e le frecce di questo.

In fortes viri viene posto l’aggettivo prima del nome, forma inusuale, che evidenzia il senso ironico inteso da Cicerone per questa frase, infatti è l’introduzione per un discorso in cui parlerà della bassa efficienza del senato. Questi uomini forti hanno causato un’assemblea del senato.

Infatti la frase successiva evidenzia il fatto che i senatori reputino di aver fatto tutto il possibile per lo stato soltanto evitando le frecce ed il furore di Catilina, senza cercare di riformare la repubblica. Inoltre, i senatori hanno fallito nel “mettere a bada” catilina"

Parte ora l’invettiva, Cicerone inizia con

A morte, o’ Catilina, era opportuno che tu fossi condotto (a morte) già prima per ordine del console, che in te, contro di te, fosse portata la rovina che tu ormai da tempo contro di noi avevi architettato.

Adesso troviamo un discorso importantissimo sull’exemplum. Inserisco un personaggio politico che si è comportato così brillantemente da essere assunto come modello. In verità, un uomo amplissimus, pontefice massimo, da privato cittadino ha ucciso una minaccia allo stato.

Publio Scipione ha sentito il dovere personale di ammazzare Tiberio Gracco che aveva proposto la riforma agraria, la quale aveva causato diversi problemi.

Con questo esempio Cicerone giustifica l’omicidio politico e lo impone come modello per come ci dovremmo comportare con Catilina. Queste sono parole forti dette in pubblica piazza.

Non è vero che il più grande uomo, il pontefice massimo Publio Scipione uccise da privato (cittadino) Tiberio Gracco che in modo mediocre aveva danneggiato il benessere dello stato; e noi consoli supporteremo Catilina desideroso di devastare tutta la terra con incendi? E tralascio gli eventi troppo lontani nel tempo, poiché C. Servilio Ahala, uccise di mano sua Spurio Melio, il quale aveva tendenze rivoluzionarie.

Questo mediocriter sminuisce l’azione di Tiberio Gracco, per rendere più orribili le gesta di Catilina.

Ci fu, ci fu già un tempo questa virtù in questo stato, quando forti uomini punivano il cittadino dannoso con più acri supplizi rispetto al proprio peggior nemico. Abbiamo un decreto del senato contro di te, Catilina, autorevole e grave; non manca saggezza allo Stato, non manca l’autorità di questo ordine (il Senato); noi, invece, noi, lo dico apertamente, noi consoli siamo manchevoli (non si occupano di Catilina e di reprimere le rivoluzioni).

Non viene attaccato il Senato come istituzione, un istituzione tradizionale ed antica, ma viene accusata la classe politica di essere manchevole e pigra quando affronta inaspettati problemi, accusando anche se stesso.