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  1. Compiti ed Appunti Scolastici/

Trattastica nel periodo Rinascimentale, il ruolo del volgare

Leon Battista Alberti propone una gara per testare gli intellettuali dell’epoca con un componimento poetico in volgare. La tematica dell’amicizia era affrontabile da tutti, ma l’importante era la lingua volgare, con la stessa dignità del latino.  La famiglia Medici sostiene fermamente quest’idea.

Tale concorso si chiama Certame Coronario e venne istituito nel 1441.

Nessuno risulta vincitore rispetto agli altri, quindi nonostante non vi sia stato un risultato, gli intellettuali possono parlare di tematiche importanti anche in volgare. Il volgare doveva essere come pensato da Pietro Bembo, ossia con una grammatica che rispettasse un copione, una grammatica condivisa e diffusa da tutti per rendere la lingua longeva.

Anche personaggi politici all’interno di una coorte, come Lorenzo de Medici, si sentono ispirati dai cortigiani e dagli intellettuali per trasformarsi in un poeta. Adesso analizziamo le opere ed i componimenti di diversi artisti del tempo, alcuni coortigiani, altri nobili e persino di un barbiere!

Lorenzo de’Medici ed i Canti Carnescialeschi #

Lorenzo de’Medici scrive i Canti Carnascialeschi, ci aspettiamo un tipo di poesia con persone con maschere e vestiti, ispirate ai drammaturghi grecci, poesie fatte per essere recitate in pubblico. Noi analizzeremo la Canzone di Baccoin cui persone si travestono in altre persone,

Il tema dei costumi e del capovolgimento dei ruoli, in cui tutto è concesso.

Angelo Pliziano scrive di lirica umanistica, dunque si dedica solo alle poesie, e la sua opera più importante si chiama Stanze per la giostra del magnifico Giuliano de’ Medici.

La giostra è un evento nella corte Medicea dove avviene una serie di duelli tra cavalieri, come quando Shrek arriva a Duloc.

Jacopo Sannazzaro e la lirica pastorale #

Jacopo Sannazzaro scrive lirica pastorale, ad esempio l’Arcadia, una zona della Grecia inesistente dove tutti i poeti pensavano fosse un luogo ideale dove andare a comporre poesie, immersi nella natura. Ad esempio, Lucrezio dice “siamo felici sotto gli alberi” nel de Rerum Natura alludendo a tale luogo.  Sannazzaro itinera tra le corti di Ferdinando e dei Medici, tra Firenze e Napoli. La lirica pastorale ha un’ambientazione campestre, a contatto con la natura, ove i sentimenti del poeta rispettano l’apparenza della natura.

Il Burchiello, un barbiere antisistema per poeta. #

Il Burchiello, si dedica ad una poesia antipetrarchista ed anticlassica ed il suo mestiere era il barbiere dunque come side-job egli scriveva poesie di stile anticlassicista ed antipetrarchista, parlando di eventi materiali e mondani.

Con il brano *Non ti fidar di femina ch’è usa *Burchiello critica le donne per criticare l’intero sistema, se la donna vuole illudere l’uomo l’opera è molto facile, dunque anche le coortigiane non rispettano l’ideale petrarchista.

Analisi della Canzone di Bacco #

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Quant'è bella giovinezza  
che si fugge tuttavia!  
Chi vuole esser lieto, sia,  
di doman non c'è certezza.  
Quest'è Bacco e Arïanna,  
belli, e l'un dell'altro ardenti;  
perché 'l tempo fugge e inganna,  
sempre insieme stan contenti.  
Queste ninfe e altre genti  
sono allegri tuttavia.  
Chi vuole esser lieto, sia,  
di doman non c'è certezza.  
Questi lieti satiretti,  
delle ninfe innamorati,  
per caverne e per boschetti  
han lor posto cento agguati;  
or da Bacco riscaldati,  
ballon, salton tuttavia.  
Chi vuole esser lieto, sia:  
di doman non c'è certezza.  
Queste ninfe anche hanno caro  
da lor essere ingannate:  
non può fare a Amor riparo,  
se non gente rozze e ingrate;  
ora insieme mescolate  
suonon, canton tuttavia.  
Chi vuole esser lieto, sia:  
di doman non c'è certezza.  
Questa soma, che vien drieto  
sopra l'asino, è Sileno:  
così vecchio è ebbro e lieto,  
già di carne e d'anni pieno;  
se non può star ritto, almeno  
ride e gode tuttavia.  
Chi vuole esser lieto, sia:  
di doman non c'è certezza.  
Mida vien drieto a costoro:  
ciò che tocca, oro diventa.  
E che giova aver tesoro,  
s'altri poi non si contenta?  
Che dolcezza vuoi che senta  
chi ha sete tuttavia?  
Chi vuole esser lieto, sia:  
di doman non c'è certezza.  
Ciascun apra ben gli orecchi,  
di doman nessun si paschi,  
oggi sìan, giovani e vecchi,  
lieti ognun, femmine e maschi.  
Ogni tristo pensier caschi:  
facciam festa tuttavia.  
Chi vuol esser lieto, sia:  
di doman non c'è certezza.  
Ciascun suoni, balli e canti,  
arda di dolcezza il core:  
non fatica, non dolore!  
Ciò che ha esser, convien sia.  
Chi vuole esser lieto, sia:  
di doman non c'è certezza.  

Da un lato si trova Bacco, l’ubriacone, ed Arianna, sua compagna per la vita intera dopo essere stata salvata da lui.

Chi vuole esser lieto, sia:

di doman non c’è certezza.

Il ritornello evidenzia il tema dell’incertezza del futuro ed il concetto di carpe diem per mantenere un futuro comodo. Tale poesia era accompagnata dalla musica, dunque aveva un ritmo allegro ma conteneva preoccupazione per il mondo.

Il tema del futuro e del fatto di godere di felicità presenti deriva anche dall’Antico Testamento, dove si trovano parabole in cui si inneggia al fatto di non pensare a tristezza ed angoscia ma di godere del presente, senza anticipare preoccupazioni future oppure pensare al passato triste.

Lucrezio e Orazio si ispirano ad Epicuro, infatti questa poesia si ispira anche a Lucrezio mostrano che non bisogna aver paura del futuro.

I Satiretti di base sono lussuriosi, dunque personaggi che impostano trappole nel bosco contro le ninfe per bloccarle, vestiti da capre.

I Satiri devono far ridere con astuzia, dunque anche fare riflettere. Le ninfe sanno dove si trovano le trappole, dunque cadono volontariamente nelle trappole, dunque si trova il discorso delle donne che devono cadere in trappola ed essere contente di cadere in esse.

I Satiretti vengono presi perché tendenzialmente hanno un aspetto umano nella parte superiore mentre sotto sono capre, come Filottete (controlla nome) di Hercules

Le donne devono cadere nella trappola per gioire, dunque il discorso è quello dell’uomo cacciatore in un ambientazione tendenzialmente maschilista, dove la donna è preda non scontenta per essere catturata.

Sileno è il precettore di Bacco, ossia un asino, fisicamente brutto  e raccapricciante.

La saggezza spesso si nasconde dietro cose orribili, come la bruttezza di Sileno, infatti l’apparenza inganna e la vera conoscenza - la vera saggezza - si cela al di là dell’aspetto.

Lorenzo scrive il testo quando sta per morire, dunque inizia a provare rimpianto ed inneggia i giovani a godersi la felicità quotidiana perché il futuro potrebbe essere incerto. Passa per un manifesto gioioso dell’umanesimo ma nasconde una profonda malinconia per il futuro.

Dunque devi criticare il presente perché vorresti stare in periodi certi e diversi come passato e futuro, questo avviene anche in TV, però cambiando il presente cambia il futuro.