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Differenze tra Rinascimento ed Umanesimo
Iniziamo distinguendo i periodi di rinascimento ed umanesimo.
Il termine umanesimo deriva da humanitas, ossia tutto ciò che riguarda il genere umano. Formare ed educare l’uomo, secondo gli umanisti, permette di ottenere uomini migliori, uomini che rispettano esempi di vita e principi morali.
Tali esempi vengono ereditati dal **mondo classico **ed insegnati in nuovi centri di distribuzione della cultura, le università. Nel periodo dell’umanesimo infatti si nota un rinnovato interesse nei classici latini e greci, tradotti dai monaci amanuensi. C’era un problema fondamentale: nella traduzione i monaci avevano spesso stravolto il testo, inserendo forzatamente una morale cristiana, nel 1380, data che consideriamo come inizio dell’umanesimo, viene inserito il prof. Costantino Armenòpulo presso la cattedra di greco antico.
Un grande problema era la dilagante e radicata corruzione, presente almeno in:
- Chiesa, il papa Innocenzo III sfrutta le indulgenze per costruire la Basilica di S.Pietro
- I signori di piccoli ducati si scambiano favori, per favorire i commerci.
Per risolvere la corruzione, i dotti richiamano i grandi uomini del passato: latini e greci, si impenna lo studio della filologia di tali lingue antiche per ottenere una “copia carbone” delle parole e volontà degli antichi, esempio nostalgico da riscoprire.
Nel 1492 avvengono due eventi epocali:
- la scoperta dell’America, che impenna l’interesse verso il colonialismo già in aumento
- la morte di Lorenzo de’Medici, l’ago della bilancia, con la conseguente invasione in Italia eseguita dai Francesi e l’inizio di un breve periodo d’instabilità politica.
Tali eventi portano ad una rinascita culturale e morale, l’uomo esplora nuovi orizzonti fisici e metafisici, si passa da una logica di ammirare il passato all’intenzione di applicare il passato, implementando il concetto di uomo giusto in società.