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  1. Compiti ed Appunti Scolastici/

Canzone di Bacco, analisi e commento

Lorenzo de’Medici scrive i Canti Carnascialeschi, ci aspettiamo un tipo di poesia con persone con maschere e vestiti, ispirate ai drammaturghi grecci, poesie fatte per essere recitate in pubblico. Noi analizzeremo la Canzone di Bacco, dove possiamo già prevedere il tema dei costumi e del capovolgimento dei ruoli in occasione del Carnevale.

Testo della Canzone di Bacco #

    Quant'è bella giovinezza  
    che si fugge tuttavia!  
    Chi vuole esser lieto, sia,  
    di doman non c'è certezza.  
5   Quest'è Bacco e Arïanna,  
    belli, e l'un dell'altro ardenti;  
    perché 'l tempo fugge e inganna,  
    sempre insieme stan contenti.  
    Queste ninfe e altre genti  
10  sono allegri tuttavia.  
    Chi vuole esser lieto, sia,  
    di doman non c'è certezza.  
    Questi lieti satiretti,  
    delle ninfe innamorati,  
15  per caverne e per boschetti  
    han lor posto cento agguati;  
    or da Bacco riscaldati,  
    ballon, salton tuttavia.  
    Chi vuole esser lieto, sia:  
20  di doman non c'è certezza.  
    Queste ninfe anche hanno caro  
    da lor essere ingannate:  
    non può fare a Amor riparo,  
    se non gente rozze e ingrate;  
25  ora insieme mescolate  
    suonon, canton tuttavia.  
    Chi vuole esser lieto, sia:  
    di doman non c'è certezza.  
    Questa soma, che vien drieto  
30  sopra l'asino, è Sileno:  
    così vecchio è ebbro e lieto,  
    già di carne e d'anni pieno;  
    se non può star ritto, almeno  
    ride e gode tuttavia.  
35  Chi vuole esser lieto, sia:  
    di doman non c'è certezza.  
    Mida vien drieto a costoro:  
    ciò che tocca, oro diventa.  
    E che giova aver tesoro,  
40  s'altri poi non si contenta?  
    Che dolcezza vuoi che senta  
    chi ha sete tuttavia?  
    Chi vuole esser lieto, sia:  
    di doman non c'è certezza.  
45  Ciascun apra ben gli orecchi,  
    di doman nessun si paschi,  
    oggi sìan, giovani e vecchi,  
    lieti ognun, femmine e maschi.  
    Ogni tristo pensier caschi:  
50  facciam festa tuttavia.  
    Chi vuol esser lieto, sia:  
    di doman non c'è certezza.  
    Ciascun suoni, balli e canti,  
    arda di dolcezza il core:  
55  non fatica, non dolore!  
    Ciò che ha esser, convien sia.  
    Chi vuole esser lieto, sia:  
    di doman non c'è certezza.  

Iniziamo analizzando i temi preponderanti nel componimento poetico.

Carpe diem ed il ritornello #

Il ritornello evidenzia il tema dell’incertezza del futuro ed il concetto di carpe diem per mantenere un futuro comodo.

Tale poesia era accompagnata da musica, dunque aveva un ritmo allegro ma conteneva un sottotesto di preoccupazione per il futuro del mondo.

Antico testamento, Lucrezio, ed Orazio, Lorenzo ispirato dai classici #

Lorenzo stesso, mecenate circondato da colti intellettuali, recupera la filosofia classica.

Siamo nel periodo dell’Umanesimo, dunque Lorenzo attinge ad alcuni poeti latini, come Seneca e Lucrezio, il quale sostiene la teoria del piacere di Epicuro spiegandola nel De Rerum Natura.

Il tema del futuro e del fatto di godere di felicità presenti deriva anche dall’Antico Testamento, dove si trovano parabole in cui si inneggia al fatto di non pensare a tristezza ed angoscia ma di godere del presente, senza anticipare preoccupazioni future oppure pensare al passato triste.

Lucrezio e Orazio si ispirano ad Epicuro, infatti questa poesia si ispira anche a Lucrezio mostrano che non bisogna aver paura del futuro.

Breve riassunto del sistema dei personaggi #

Ogni strofa aggiunge un personaggio, nella prima troviamo Bacco, dio delle feste ed Arianna, figlia di Minosse, abbandonata nella spiaggia di Asso.

Ci sono anche alcuni spiriti della natura, le Ninfe ed i Satiri, che vivono nei boschi, mentre le Ninfe vanno libere di fiore in fiore, mentre i Satiri tendono le trappole alle Ninfe, contente a loro volta di cadere in esse.

Sileno, un satiro, il precettore di Bacco, è anziano e brutto, allegoria della saggezza, virtù che inganna l’apparenza, come abbiamo già visto con Socrate.

Infine viene introdotto Re Mida, simbolo della ricchezza inutile, egli riusciva a circondarsi di tutto l’oro di cui era avido, però con il suo potere non riuscì a nutrirsi, non è possibile mangiare l’oro, dunque morì nonostante avesse un’ingente ricchezza.

I Satiretti e le ninfe, chi erano costoro #

I Satiretti di base sono lussuriosi, dunque personaggi che impostano trappole nel bosco contro le ninfe per bloccarle, vestiti da capre.

I Satiri devono far ridere con astuzia, dunque fare anche riflettere. Le ninfe sanno dove si trovano le trappole, dunque cadono volontariamente nelle trappole, dunque si trova il discorso delle donne che devono cadere in trappola ed essere contente di cadere in esse.

I Satiretti vengono presi perché tendenzialmente hanno un aspetto umano nella parte superiore mentre sotto sono capre, come Filottete (controlla nome) di Hercules

Le donne devono cadere nella trappola per gioire, dunque il discorso è quello dell’uomo cacciatore in un ambientazione tendenzialmente maschilista, dove la donna è preda non scontenta per essere catturata.

Sileno è il precettore di Bacco, ossia un asino, fisicamente brutto  e raccapricciante.

Lorenzo il Magnifico, ricco banchiere e politico, nelle ultime storie invita piuttosto che ad inseguire una ricchezza inutile attraverso l’avidità, a concentrarsi su come ottenere la felicità essenziale all’animo umano ed una condizione di atarassia, rispettando la filosofia epicureista.

Tale riflessione poetica, in tarda età, contiene malinconia e probabili rimpianti del passato, dunque Lorenzo invita a gioire di qualsiasi momento.

La saggezza spesso si nasconde dietro cose orribili, come la bruttezza di Sileno, infatti l’apparenza inganna e la vera conoscenza - la vera saggezza - si cela al di là dell’aspetto.  Nonostante sia vecchio ha un atteggiamento festivo, si ubriaca e si diverte, dunque anch’egli gioisce del presente.

Lorenzo scrive il testo quando sta per morire, dunque inizia a provare rimpianto ed inneggia i giovani a godersi la felicità quotidiana perché il futuro potrebbe essere incerto.

Il testo passa per un manifesto gioioso dell’umanesimo ma il sottotesto esprime una profonda malinconia per il futuro.

Dunque devi criticare il presente perché vorresti stare in periodi certi e diversi come passato e futuro, questo avviene anche in TV, però cambiando il presente cambia il futuro.