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  1. Compiti ed Appunti Scolastici/

I'mi trovai, un bel mattino, analisi e commento

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I' mi trovai, fanciulle, un bel mattino  
di mezzo maggio in un verde giardino.  
Eran d'intorno violette e gigli  
fra l'erba verde, e vaghi fior novelli  
azzurri gialli candidi e vermigli:  
ond'io porsi la mano a côr di quelli  
per adornar e' mie' biondi capelli  
e cinger di grillanda el vago crino.  

I’ mi trovai, fanciulle, un bel mattino\
di mezzo maggio in un verde giardino.

Io mi trovai, o fanciulle, un bel mattino, a metà del mese di maggio in un giardino rigoglioso.

Incipit simile alla divina commedia di Dante, in cui una fanciulla si trova nel locus amenus, dove non ha coscienza di come è giunta là ma invece di paura predomina la tranquillità e la bellezza della natura. Sappiamo che è la donna angelo che parla, bionda e graziosa, che si cinge i capelli con una divina ghirlanda.

C’erano intorno a me violette e gigli tra la violetta verde, e bellissimi fiori appena sbocciati, azzurri, gialli, bianchi e rossi: quando io posi la mano per cogliere quelli ed abbellire i miei capelli biondi sciolti e cingere con una ghirlanda.

Ma poi ch’i’ ebbi pien di fiori un lembo,\
vidi le rose e non pur d’un colore:\
io colsi allor per empir tutto el grembo,\
perch’era sì soave il loro odore\
che tutto mi senti’ destar el core\
di dolce voglia e d’un piacer divino.

Ma poi quando io riuscì a riempire la mia veste di fiori vidi le rose non solo di un colore: dunque corsi da loro per riempirmi tutto il grembo perché era così dolce il loro profumo che mi sentì risvegliare il cuore, di dolce voglia di un piacere divino.

Cose della natura che smuovono il mio animo e provocano delle sensazioni, quando lei vede il giardino pieno di fiori sente la gioia di vivere, ci sono fiori appena sbocciati, ossia parla di giovinezza, un periodo che fa venire la voglia di vivere, ove bisogna godere di determinate gioie e piaceri. Ci saranno anche le allegorie di maturità e vecchiaia.

I’ posi mente: quelle rose allora\
mai non vi potre’ dir quant’eran belle:\
quale scoppiava della boccia ancora;\
qual’eron un po’ passe e qual novelle.\
Amor mi disse allor: «Va’, co’ di quelle\
che più vedi fiorite in sullo spino».

Io prestai attenzione quindi a quelle rose, non vi potrò mai dire quanto erano meravigliose: qualcuna stava ancora sbocciando, altre erano un po’appassite ed altre ancora novelle.

Avendo visto tali rose, ragiono sulle tre fasi della vita: Nascita, giovinezza e vecchiaia.\
Amore mi disse dunque “Vai, cogli quelle che sono in fiore sulla spina”

Metafora del piacere amoroso, per godere dei piaceri dell’amore devo dedicarmi a persone già sbocciate, non che appassiscono oppure debbano ancora sbocciare, dunque meglio godere di piaceri della vita quando si hanno ancora le forze per farlo, nello stadio della fioritura completa.

Quando la rosa ogni suo’ foglia spande,\
quando è più bella, quando è più gradita,\
allora è buona a mettere in ghirlande,\
prima che sua bellezza sia fuggita:\
sicché fanciulle, mentre è più fiorita,\
cogliàn la bella rosa del giardino.

Quando la rosa distende ogni suo petalo, (come) nel momento in cui è più bella e più piacevole, allora è buona per essere colta e farci delle ghirlande, prima che la sua bellezza svanisca, così  colgano la rosa più bella del giardino.

Prima la poesia sembra un elogio alla giovinezza ma il sottotesto malinconico di fondo emerge perché l’amore è felicità ma solo in determinati ambiti.

Ricapitolando, i temi principali trattati da Poliziano nella sua poesia *I’mi trovai, fanciulle, un bel mattino *sono:

  • Cogliere i fiori è una metafora del piacere amoroso
  • I tre stadi di bellezza dei fiori sono i tre stadi della vita
  • Amore invoglia a godere dei piaceri della vita quando si hanno le forze e quando si è giovani, ossia quando è possibile
  • Malinconia di base: perché?
  • Sono entrambi vecchi e stanno per morire.
  • Siamo ancora nel periodo umanista dove vige un rimpianto del passato.

Nel rinascimento c’è una rivincita verso il passato, mentre nell’umanesimo c’è nostalgia rispetto al passato, una forte malinconia ed un richiamo a tematiche andate, ad esempio testi classici presenti nelle  biblioteche di corte.